Come TikTok riprogramma il tuo cervello con gli “Sludge Content”

Torni a casa dopo una lunga giornata, con la voglia di rilassarti e di dare un’occhiata ai contenuti dei tuoi creator preferiti su TikTok. Improvvisamente, sullo schermo del tuo smartphone appare un video split screen: sopra, una clip dei Griffin, sotto, il gameplay di una macchina in una folle corsa su GTA. Ti ritrovi a guardarlo dall’inizio alla fine, quasi ipnotizzato, senza riuscire a spiegarti il motivo. Questo video ha qualcosa che ti ha agganciato, ma che cosa?

Questo fenomeno, noto come “Sludge Content”, sta diventando sempre più comune su piattaforme come TikTok o Instagram. Caratterizzato da una sovrabbondanza di stimoli visivi e auditivi spesso non correlati tra loro, lo “Sludge Content” cattura l’attenzione in modi che vanno oltre la tradizionale narrazione o il coinvolgimento emotivo. Ma come interagisce questo tipo di contenuto con i nostri processi cognitivi? E quali implicazioni ha sul nostro modo di apprendere e di elaborare le informazioni? Per spiegarlo, è opportuno fare riferimento alle teorie dell’apprendimento, e in particolare quelle multisensiorali e multimediale elaborate da Richard Mayer.

Interazione tra Sludge Content e Processi Cognitivi

La teoria dell’apprendimento multimediale di Richard E. Mayer offre un quadro teorico per comprendere come lo “Sludge Content” possa influenzare l’attenzione e la percezione del pubblico. Secondo Mayer, quando gli individui sono esposti a materiali che combinano testo e immagini, elaborano queste informazioni attraverso canali cognitivi distinti ma interconnessi: uno dedicato all’input visuale e uno all’input verbale.

  • La memoria a lungo termine (LTM) è come un enorme archivio nel tuo cervello dove tieni tutto ciò che sai e ricordi. È organizzata in modo che le informazioni simili stiano insieme, aiutandoti a capire e apprendere nuove cose raggruppando i pezzi di conoscenza.
  • La memoria di lavoro a breve termine (WM), invece, è come una scrivania dove lavori con le informazioni che stai attualmente usando. Può contenere solo alcune cose alla volta, quindi se arriva troppo materiale (come succede con i video pieni di stimoli), lo spazio si riempie rapidamente e lavorare diventa più difficile.

Pensa al tuo cervello come se avesse due canali, uno per le immagini e uno per le parole. Quando questi canali funzionano bene insieme, puoi imparare meglio e aumentare la possibilità che le informazioni restino nella tua memoria a lungo termine.

Con gli Sludge Content, al contrario, diventa più difficile elaborare tutti gli stimoli correttamente, perciò hai bisogno di più tempo per interpretare ciò che vedi e questo si traduce in un aumento della permanenza sul singolo contenuto. Lo Sludge Content, con la sua natura caotica e sovraccaricata, sfida l’equilibrio ideale suggerito dalla teoria dell’apprendimento multimediale. Mentre Mayer propone che la combinazione ottimale di testo e immagini possa rafforzare l’apprendimento facilitando l’elaborazione simultanea delle informazioni attraverso entrambi i canali, lo “Sludge Content” sembra operare all’opposto, saturando i canali sensoriali con stimoli disconnessi e sovrabbondanti.

Lo “Sludge Content”, con la sua sovrabbondanza di stimoli visivi e auditivi, presenta una sfida unica per la nostra memoria di lavoro (WM) e il nostro sistema cognitivo duale audio-visivo (DCS). Secondo Mayer, la memoria di lavoro, responsabile dell’elaborazione temporanea delle informazioni, ha capacità limitate e può essere facilmente sovraccaricata da contenuti che richiedono l’elaborazione simultanea di molteplici stimoli. Questo sovraccarico può diminuire l’efficienza nell’elaborazione delle informazioni e nella costruzione di nuovi schemi nella memoria a lungo termine (LTM), dove risiede la conoscenza duratura.

Sludge Content e la Teoria dell’Apprendimento Multimediale

Secondo la teoria dell’apprendimento multimediale, l’apprendimento è più efficace quando le informazioni sono presentate utilizzando sia il canale visivo che quello verbale, senza sovraccaricarli. Tuttavia, lo “Sludge Content” tende a infrangere questo equilibrio, introducendo una quantità eccessiva di stimoli visivi e sonori che possono non solo distrarre ma anche impedire l’elaborazione profonda delle informazioni. Invece di facilitare la costruzione di schemi significativi nella LTM, lo “Sludge Content” può portare a una frammentazione dell’attenzione e a una riduzione della capacità di memorizzazione e comprensione.

Implicazioni Educative e Socioculturali

L’ascesa dello “Sludge Content” solleva importanti domande educative e socioculturali. In un’epoca in cui l’attenzione è una risorsa sempre più scarsa, i contenuti che privilegiano la sovrastimolazione visiva e auditiva a scapito della sostanza possono erodere la capacità degli individui di impegnarsi in forme di apprendimento e intrattenimento più ricche e impegnative. Ciò ha implicazioni non solo per l’istruzione formale, dove la capacità di concentrarsi su compiti complessi è fondamentale, ma anche per il tessuto culturale più ampio, dove la profondità del discorso pubblico e la capacità di riflettere criticamente su questioni complesse sono essenziali.

Di fronte alle sfide poste dallo “Sludge Content”, è necessario esplorare strategie che possano aiutare utenti ed educatori a navigare e trarre il meglio dal panorama mediatico contemporaneo. Questo potrebbe includere lo sviluppo di nuovi formati di contenuto che utilizzano principi dell’apprendimento multimediale per arricchire, piuttosto che sovraccaricare, l’esperienza dell’utente. Inoltre, l’educazione ai media e l’alfabetizzazione digitale possono giocare un ruolo cruciale nell’equipaggiare gli individui con le competenze necessarie per selezionare e impegnarsi con contenuti che promuovono un apprendimento significativo e un’elaborazione critica delle informazioni.