L’Anti-messia: l’archetipo narrativo della GenZ

Siamo circondati da narrazioni high concept in cui il protagonista si rivela essere l’eletto, il prescelto di una qualche antica profezia che porterà ordine nel caos. È così che funzionano gli eroi del mito, è così che funzionano gli eroi di Hollywood. Dune ha ribaltato il concetto piantando le basi di quello che credo diventerà un archetipo molto comune, l’incarnazione di un sentimento di rancore della GenZ: l’anti-messia. Come Luke Skywalker o Neo di Matrix, Paul Atreides ha tutte le qualità di un messia:

  • il suo arrivo è anticipato da una profezia, che lo chiama “prescelto”, “eletto”, “chosen one”, ecc.
  • ha un grande potere o ha gli strumenti per accedere a questo potere
  • persuade delle persone, dei discepoli, ad intraprendere con lui un preciso cammino
  • chi non crede in lui lo perseguita
  • la morte può portare ad una trasfigurazione per trasformarlo
  • può avere una sua seconda venuto

L’antimessia ha sì queste qualità, ma il risultato che ottiene è un caos di dubbia moralità. Non usa il potere acquisito per un fine nobile, nemmeno per i suoi scopi personali. Il suo è un sentiero oscuro, giustificato dagli eventi. È così Paul Atreides, è così Eren Jaeger.

Niente di nuovo, per carità. Basta guardare il mito e il folklore per vedere i soliti elementi tornare puntualmente. Questo “potere”, infatti, nel mito si presenta come la Caccia Selvaggia germanica (da cui la Wild Hunt di The Witcher). C’è sempre una figura che incarna il male e il caos alla guida di questo corteo soprannaturale devastante, che disintegra l’ordine naturale al suo passaggio, portando solo distruzione. La Caccia Selvaggia è più un tema ricorrente che un mito. Molti si sono passati il testimone di guida del corteo infernale, da Wotan (l’Odino Germanico) a Carlo Magno, dallo Psicopompo a Re Artù. La Caccia Selvaggia è il potere dell’anti-messia, il corteo del caos.

Dioniso è tra le prime figure mitologiche ad usare questo potere. La follia data da Era segna il cammino trionfale di Dioniso per le terre d’Egitto (dove aiuta Ammone/Ra a recuperare lo scettro sottrattogli dai Titani, creando il primo episodio crossover della storia del mito), della Grecia, della Frigia e dell’India. Dioniso usa metodi crudeli e distruttivi per imporre il suo culto, portando un caos distruttivo per il mondo conosciuto. Questa è la Caccia Selvaggia Greca. Un Rumbling ante-litteram, il potere del gigante fondatore che usa Eren nella sua ricerca della libertà.

Ed ecco sbucare Paul Atreides. Fino a metà libro, il suo è un cammino di vendetta personale abbastanza classico, ma dopo un po’ si lascerà prendere la mano dal mito che i Fremen costruiscono attorno alla sua figura e la jihad interstellare avrà inizio.

L’anti-messia userà sempre questo “potere” della Caccia Selvaggia per un solo scopo: il genocidio. Ma le storie servono anche a questo, a empatizzare con il male.